Ian Bostridge inaugura il XVII Festival Musica sull’Acqua

È uno dei tenori più celebri al mondo Ian Bostridge, ed è l’artista in residence quest’anno del Festival Musica sull’Acqua. A lui spetta l’apertura della rassegna musicale che da diciassette anni si tiene nei luoghi più suggestivi sul lago di Como. Domenica 4 luglio (ore 21) all’Abbazia di Piona, raro gioiello di architettura romanica lombarda, incastonata sull’estremità della penisola Olgiasca, Bostridge esegue il ciclo liederistico della Winterreise di Schubert, suo cavallo di battaglia – anzi una “ossessione” come lui stesso l’ha definito nel suo libro Shubert’s Winter Journey: Anatomy of an Obsession – e che ha recentemente registrato in una nuova incisione. L’accompagna al pianoforte Julius Drake, fra i pianisti più apprezzati per il repertorio liederistico e la musica da camera, che a Bostridge si lega da una lunga e consolidata collaborazione artistica.

Sono proprio i Lieder di Schubert ad appassionare Bostridge fino dall’adolescenza e sono le prime interpretazioni di Winterreise (nel 1994 alla Purcell Room e al Festival di Aldeburgh e nel 1995 alla Wigmore Hall di Londra) a lanciarlo verso una brillante carriera, facendolo apprezzare come uno dei massimi liederisti dei nostri giorni. “Tutti i grandi compositori di Lieder mi interessano, ma Schubert più degli altri, – racconta Bostridge – in particolare per l’intimità e la profondità della sua musica”.

Franz Schubert compose la Winterreise (Viaggio d’inverno), nel 1827, suo penultimo anno di vita, e come molta della sua musica venne pubblicata postuma. Sono 24 Lieder divisi in due libri scritti sulle liriche del poeta tedesco Wilhelm Müller, il quale affronta uno dei temi più cari al Romanticismo tedesco, quello del Wanderer, del vagabondare senza meta. In Müller il viandante è pervaso da un profondo senso di solitudine e nostalgia, cui la musica di Schubert aggiunge una ulteriore interiorizzazione e drammatizzazione, facendo di Winterreise uno dei capolavori indiscussi della musica romantica e di tutta la storia della musica.

Ospite dei più importanti teatri, festival e sale da concerto di tutto il mondo, Ian Bostridge ha un repertorio che spazia dall’antico fino alla musica contemporanea, collaborando con le orchestre e i direttori più celebri.

I suoi CD, pubblicati in esclusiva per la EMI/Warner, hanno ottenuto diversi riconoscimenti fra cui un Grammy Award. Non meno importante il suo percorso accademico (poi abbandonato per la carriera artistica), con le lauree honoris causa dal Corpus Christi College di Oxford, dall’Università di St Andrews e dal St John’s College di Oxford.

Julius Drake è considerato uno dei massimi pianisti al mondo specializzati nella difficile arte di accompagnare il canto. Riprova ne è l’elenco di celeberrimi cantanti che collaborano con lui, fra cui, oltre a Bostridge, Angelika Kirchschlager, Felicity Lott, Christopher Maltman, Joyce Di Donato, Diana Damrau, e molti altri. Da alcuni anni tiene una propria serie di concerti alla Wigmore Hall di Londra; è invitato regolarmente a dirigere rassegne di Liederabend per il Concertgebouw di Amsterdam, la BBC di Londra ed altri importanti festival e teatri. E’ professore alla Royal Academy of Music in London, visiting Professor al Royal Northern College of Music e docente di una serie di masterclass in Europa.

GLI ALTRI APPUNTAMENTI DEI FESTIVAL

Originale l’omaggio del festival a Igor Stravinskij nell’anno in cui cade il cinquantesimo della morte. Il 5 luglio, all’Abbazia di Piona (replica l’8 luglio a Bellano, Parco delle Rimembranze), Francesco Senese al violino e André Gallo al pianoforte eseguono la musica tratta da alcuni balletti del compositore russo e trascritti per i due strumenti, il Divertimento da “Le baiser de la fée” e la Suite Italienne da Pulcinella. Il concerto si impreziosisce della veste scenografica ideata da Velasco Vitali e del Mimo Ensemble di MACH, diretto da Tony Lopresti.

Prima volta del festival a Villa Cipressi a Varenna, fra gli angoli più belli del ramo lecchese sul Lago di Como. Il 6 luglio fa il suo debutto al festival David Salleras, compositore e virtuoso sassofonista spagnolo, talento iberico che si ispira al repertorio tradizionale della sua terra, valorizzando le potenzialità timbriche ed espressive del suo strumento. Con il sax di Roberto Armocida e Benedetta Senese al pianoforte, presenta suoi brani che si alternano a Šostakovič, Poulenc e Nagao.

Altro talento europeo, anche lui per la prima volta al festival, Magnus Lindgren è jazzista e polistrumentista svedese fra i più interessanti del panorama musicale scandinavo di oggi. All’Abbazia di Piona il 7 luglio si alterna al flauto, clarinetto e sax, affiancato da Francesco Senese (violino) e Nabila Chajai francese di origini marocchine, vincitrice del Concorso ARD di Monaco e prima arpa in alcune fra le più importanti orchestre europee. Accostamenti insoliti segnano anche il programma della serata, con composizioni dello stesso Lindgren inframmezzate da Purcell, Biber, Debussy, Satie e Piazzolla.

0Colico, 04 luglio 2021   |  CULTURA

Ian Bostridge inaugura il XVII Festival Musica sull’Acqua

Domenica 4 Luglio all’Abbazia di Piona con Winterreise di Schubert. Al pianoforte Julius Drake

Abbazia di Piona Colico

È uno dei tenori più celebri al mondo Ian Bostridge, ed è l’artista in residence quest’anno del Festival Musica sull’Acqua. A lui spetta l’apertura della rassegna musicale che da diciassette anni si tiene nei luoghi più suggestivi sul lago di Como. Domenica 4 luglio (ore 21) all’Abbazia di Piona, raro gioiello di architettura romanica lombarda, incastonata sull’estremità della penisola Olgiasca, Bostridge esegue il ciclo liederistico della Winterreise di Schubert, suo cavallo di battaglia – anzi una “ossessione” come lui stesso l’ha definito nel suo libro Shubert’s Winter Journey: Anatomy of an Obsession – e che ha recentemente registrato in una nuova incisione. L’accompagna al pianoforte Julius Drake, fra i pianisti più apprezzati per il repertorio liederistico e la musica da camera, che a Bostridge si lega da una lunga e consolidata collaborazione artistica.

Sono proprio i Lieder di Schubert ad appassionare Bostridge fino dall’adolescenza e sono le prime interpretazioni di Winterreise (nel 1994 alla Purcell Room e al Festival di Aldeburgh e nel 1995 alla Wigmore Hall di Londra) a lanciarlo verso una brillante carriera, facendolo apprezzare come uno dei massimi liederisti dei nostri giorni. “Tutti i grandi compositori di Lieder mi interessano, ma Schubert più degli altri, – racconta Bostridge – in particolare per l’intimità e la profondità della sua musica”.

Franz Schubert compose la Winterreise (Viaggio d’inverno), nel 1827, suo penultimo anno di vita, e come molta della sua musica venne pubblicata postuma. Sono 24 Lieder divisi in due libri scritti sulle liriche del poeta tedesco Wilhelm Müller, il quale affronta uno dei temi più cari al Romanticismo tedesco, quello del Wanderer, del vagabondare senza meta. In Müller il viandante è pervaso da un profondo senso di solitudine e nostalgia, cui la musica di Schubert aggiunge una ulteriore interiorizzazione e drammatizzazione, facendo di Winterreise uno dei capolavori indiscussi della musica romantica e di tutta la storia della musica.

Ospite dei più importanti teatri, festival e sale da concerto di tutto il mondo, Ian Bostridge ha un repertorio che spazia dall’antico fino alla musica contemporanea, collaborando con le orchestre e i direttori più celebri.

I suoi CD, pubblicati in esclusiva per la EMI/Warner, hanno ottenuto diversi riconoscimenti fra cui un Grammy Award. Non meno importante il suo percorso accademico (poi abbandonato per la carriera artistica), con le lauree honoris causa dal Corpus Christi College di Oxford, dall’Università di St Andrews e dal St John’s College di Oxford.

Julius Drake è considerato uno dei massimi pianisti al mondo specializzati nella difficile arte di accompagnare il canto. Riprova ne è l’elenco di celeberrimi cantanti che collaborano con lui, fra cui, oltre a Bostridge, Angelika Kirchschlager, Felicity Lott, Christopher Maltman, Joyce Di Donato, Diana Damrau, e molti altri. Da alcuni anni tiene una propria serie di concerti alla Wigmore Hall di Londra; è invitato regolarmente a dirigere rassegne di Liederabend per il Concertgebouw di Amsterdam, la BBC di Londra ed altri importanti festival e teatri. E’ professore alla Royal Academy of Music in London, visiting Professor al Royal Northern College of Music e docente di una serie di masterclass in Europa.

GLI ALTRI APPUNTAMENTI DEI FESTIVAL

Originale l’omaggio del festival a Igor Stravinskij nell’anno in cui cade il cinquantesimo della morte. Il 5 luglio, all’Abbazia di Piona (replica l’8 luglio a Bellano, Parco delle Rimembranze), Francesco Senese al violino e André Gallo al pianoforte eseguono la musica tratta da alcuni balletti del compositore russo e trascritti per i due strumenti, il Divertimento da “Le baiser de la fée” e la Suite Italienne da Pulcinella. Il concerto si impreziosisce della veste scenografica ideata da Velasco Vitali e del Mimo Ensemble di MACH, diretto da Tony Lopresti.

Prima volta del festival a Villa Cipressi a Varenna, fra gli angoli più belli del ramo lecchese sul Lago di Como. Il 6 luglio fa il suo debutto al festival David Salleras, compositore e virtuoso sassofonista spagnolo, talento iberico che si ispira al repertorio tradizionale della sua terra, valorizzando le potenzialità timbriche ed espressive del suo strumento. Con il sax di Roberto Armocida e Benedetta Senese al pianoforte, presenta suoi brani che si alternano a Šostakovič, Poulenc e Nagao.

Altro talento europeo, anche lui per la prima volta al festival, Magnus Lindgren è jazzista e polistrumentista svedese fra i più interessanti del panorama musicale scandinavo di oggi. All’Abbazia di Piona il 7 luglio si alterna al flauto, clarinetto e sax, affiancato da Francesco Senese (violino) e Nabila Chajai francese di origini marocchine, vincitrice del Concorso ARD di Monaco e prima arpa in alcune fra le più importanti orchestre europee. Accostamenti insoliti segnano anche il programma della serata, con composizioni dello stesso Lindgren inframmezzate da Purcell, Biber, Debussy, Satie e Piazzolla.

Sempre suggestivo, come ogni anno, l’appuntamento con il concerto notturno nella Chiesa di Santa Maria del Tiglio a Gravedona. Il 9 luglio in programma il Quatuor pour la fin du Temps di Olivier Messiaen, capolavoro indiscusso del Novecento, scritto ed eseguito per la prima volta nel campo di concentramento di Görlitz nel 1941. Ne saranno interpreti quattro musicisti di primo livello: Ingrid Fliter (pianoforte), Anton Dressler (clarinetto), Diana Tishchenko (violino, fresca vincitrice dell’ultimo Concorso Long-Thibaud di Parigi), Gabriele Geminiani (violoncello). Introdurrà all’ascolto il giornalista e musicologo Guido Barbieri.

Musica e natura si incontrano, nella mattina del 10 luglio, per il Concerto Promenade lungo il Sentiero del Viandante, celebre passeggiata in quota lungo il lago, dove in occasione dell’anniversario dantesco la cantante e attrice Laura Catrani presenta il suo nuovo progetto Vox in Bestia con testi di Tiziano Scarpa e la musica di Alessandro Solbiati, Matteo Franceschini e Fabrizio De Rossi Re. Si tocca uno dei temi più affascinanti ed enigmatici della Commedia dantesca, gli animali simbolici e reali che affollano le tre cantiche e che danno vita ad un inimitabile bestiario poetico in cui fiere e bestie rappresentano il tramite tra gli uomini e Dio.

La sera appuntamento all’Abbazia di Piona, per scoprire la musica da camera di primo Novecento del francese Jean Cras, autore oggi di raro ascolto, che divise la sua vita fra il talento musicale (nel 1921 vinse il primo premio al Concorso musicale della Città di Parigi) e la carriera nella marina militare. Una scrittura musicale dalle tinte impressioniste, con venature esotiche, suggerite dai tanti viaggi compiuti in terre lontane. Se ne avrà un assaggio nel Trio per archi e nel Quintetto per arpa, flauto e archi di cui sono interpreti Nabila Chajai (arpa), Adam Walker (flauto), Francesco Senese (violino), Simone Briatore (viola) e Patrizio Serino (violoncello).

I giovanissimi della MACH Youth, diretti da Diego Matheuz, saranno l’11 luglio all’Auditorium S. Antonio di Morbegno con il Concerto per arpa e orchestra di Handel (solista Nabila Chajai), il Concerto per sax e orchestra d Glazunov (solista Roberto Armocida), e la Sinfonia per archi n. 10 di Mendelssohn.

Nella Chiesa di San Giorgio a Colico il 12 luglio, e nella Chiesa di San Bernardino di Villatico (una piccola frazione di Colico) il 13, carta bianca ai musicisti della MACH Orchestra protagonisti di due concerti con repertori solistici a sorpresa. La segue MACH Ensemble, formazione nata in seno al progetto MACH, con un più specifico percorso nel repertorio della musica da camera, e che in pochi anni di vita si è già cimentato con un repertorio che spazia dal barocco al Novecento, convogliando giovani musicisti di diverse nazionalità e prime parti di orchestre internazionali. Due i concerti che il Festival affida a quest’organico più ridotto, che si alterna in più gruppi da camera, sempre con un programma a sorpresa, il 14 luglio a Molino Maufet di Villatico e il 15 nel Parco delle Rimembranze a Bellano.

Alla MACH Orchestra, diretta da Diego Matheuz, spettano infine gli ultimi due appuntamenti del Festival, il 17 luglio a Morbegno, all’Auditorium S. Antonio, e il 18 a Palazzo Gallio a Gravedona. Torna Ian Bostridge che del Festival ha siglato l’apertura, con uno dei suoi autori prediletti, Benjamin Britten e una delle sue opere più amate, Les Illuminations op. 18 per tenore e orchestra d’archi su poesie di Rimbaud. Completa il programma la Serenata op. 48 di Čajkovskij.

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